La serie “Architetti Vite Parallele” intende confrontare attori dell’architettura moderna italiani – conosciuti e stimati in patria secondo le gerarchie della storia dell’architettura contemporanea “ufficiale” – con attori dell’architettura internazionale anche essi conosciuti e stimati, non solo in Italia, secondo quelle stesse gerarchie, spesso irrigidite nelle grandi visioni storiche che hanno tuttavia fondato il successo critico della modernità. L’obiettivo è di segnalare la consonanza, anche soltanto parziale, d’idee, di metodologie del progetto e d’impegno civile tra alcuni italiani e alcuni stranieri – cercando di fare uscire dalla singolarità italiana personalità che troppo in essa sono state racchiuse e giudicate. Segnalando, invece, la loro appartenenza a pieno diritto a un più vasto tessuto internazionale dell’architettura moderna, operante soprattutto per la realizzazione di una migliore città. Con la speranza, inoltre, di contribuire a restituire la statura autoriale di alcuni nostri maestri o quasi maestri o maestri dimenticati o – più semplicemente, – nostri architetti di rara competenza professionale, impegnati nella costruzione della città moderna. Tuttavia, pur tenendo a mente il modello che ispira la serie, cioè la Vite Parallele di Plutarco, nelle quali il filosofo greco è interessato all’esemplarità interiore e morale dei personaggi, il paragone si occuperà di confrontare i caratteri delle personalità studiate e, soprattutto, delle loro opere, senza intenzione alcuna di fare storia o fare filosofia. La serie “Architetti Vite Parallele”, pertanto, ha lo scopo di evidenziare le origini, il profilo culturale, le qualità umane e sociali, i talenti artistici e tecnici che hanno determinato il modo di essere architetti e di fare architettura degli architetti indagati per coppie. Quasi sempre, o almeno nel primo gruppo di vite parallele che si intende indagare, il confronto è condotto fra un architetto italiano di area romana e un architetto non italiano. Come nel caso delle Vite di Plutarco, si tratterà prima la vita dell’architetto straniero, poi quella dell’architetto italiano (greco per Plutarco), e quindi il paragone fra i due.
52 Stephen Kieran and James Timberlake , “ Paradise Regained , ” Architecture 80 ( December 1991 ) : 48–51 ; the quotation is on pages 48–49 .
... Joe, 211 Kelly, William, 12 Kieran Timberlake, 28, 29 killed steels, 22 Kure Beach (North Carolina), weathering evaluated in, 275 M machining, 225–226, ...
Brender, Jean D., Juliana A. Maantay, and Jayajit Chakraborty. 2011. ... Chris Frost, Katharine Ker, Rebecca Steinbach, Ian Roberts, and Reinhard Wentz.
In the Army and the Navy, everyone had both line and staff duties. Line duty was your primary mission—say, as a gunnery officer—which you did while being ...
... The Faison School for Autism is a unique and welcoming learning environment that encompasses the needs of its students, staff, and families alike.
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Projects in this book include a house made from prefabricated modules in rural California that minimally disturbed its picturesque site; a major renovation of Philadelphia's Dilworth Park in front of City Hall; Cellophane House (TM), a ...
This thought-provoking book presents a compelling argument for moving architecture from a part-by-part, linear approach to an integrated one that brings together technology, materials, and production methods.
Through a series of questions, the book explores several of KieranTimberlake's ongoing research agendas including speed of on-site assembly, design for disassembly, a holistic approach to the life cycle of materials, and the development of ...
Through the use of state-of-the-art building information modeling, the architects were able to streamline the design-build process. This is a manual for the componentized prefab.